Inaugura domenica 19 settembre Mi sono stufato, la mostra personale di Gianni Ruffi, accompagnata da un testo critico di Bruno Corà, alla Galleria ME Vannucci di Pistoia.
Dopo le personali del 1996, 2005 e 2012 nella vecchia sede della Galleria Vannucci, Gianni Ruffi è invitato a concepire una nuova mostra per gli spazi di via Gorizia, dove dal 2018 la galleria ha spostato la propria sede.
Mi sono stufato si compone di una serie di lavori realizzati tra la fine degli anni Ottanta a oggi, in alcuni casi mai esposti, che l’artista ha voluto ricollocare creando un suggestivo percorso intorno alla sua poetica. La mostra rivela ancora una volta la freschezza e la solidità formale dell’artista, densa di poesia, ironia e irriverenza verso il nostro quotidiano.
La grande sala principale accoglie, tra le altre, l’opera che dà il titolo all’intera mostra, Mi sono stufato 1993-1996, una sequenza di cinque stufe riprodotte in legno tamburato, e una in ferro, che entrano in forte dialogo con lo spazio della galleria, sede precedentemente di un’officina metalmeccanica e di cui serba ancora memoria.
“Ma sotto quel titolo compendiario di questa rentrée in apparenza dimissionaria, nella sua Pistoia Ruffi espone anche opere con diverse datazioni comprese tra il 1987 e il 2020 che dimostrano l’incessante generosa operatività dell’artista e la sua reiterata proverbiale ironia e facezia”, scrive Bruno Corà nel testo critico che accompagna la mostra. “Il nuovo episodio espositivo dunque impone di fare alcune considerazioni e ne offre l’opportunità. Anzitutto, osservando in modo ampio e generale la sua opera e in particolare quella in mostra si può affermare che uno dei dispositivi generativi di molte sue creazioni abbia a che fare col rebus, gioco definito dall’ablativo plurale del latino di res (cosa), nel quale per comprendere il significato delle composizioni è richiesta «la costruzione di una parola o di una frase per mezzo di segni (rebus letterale) o di figure (rebus figurato)»”.