MOSTRA COLLETTIVA

lets twist again

dal 29/09/2018 al 11/11/2018

“Per noi Vannucci, la Galleria è un’orchestra. Ci sono il direttore, gli artisti, e il pubblico in sala, in palco e in loggione. I nostri collezionisti fedeli e i nuovi che verranno. Tutti per noi sono importanti  perché il nostro è un gioco di squadra, dove contano le relazioni forti e appassionate.A settembre, ci trasferiamo in uno spazio perfetto per noi che da sempre facciamo dell’accoglienza e del calore il cardine del nostro lavoro.Insomma, cambiano teatro.  E qui, insieme alle intramontabili sinfonie classiche, suoneremo nuove musiche e molto twist, con nuovi artisti lontani e vicini.”

La collettiva LET’S TWIST AGAIN inaugura il nuovo spazio che la Galleria Vannucci ha scelto, con strategica lungimiranza, al limitare della città. A due passi dal centro, adiacente la stazione ferroviaria e l’entrata, o l’uscita, dell’autostrada. Come vicino, muro a muro, l’editore de GLI ORI, con i suoi cataloghi d’arte rigorosi e eleganti. Un modo per ribadire che è bello e importante continuare a operare con e dentro la città ma che è altrettanto necessario e fisiologico, per chi ha fatto dell’arte una passione e un mestiere, addentrarsi in nuovi territori e al tempo stesso, fare dell’accoglienza un punto di forza.

Il 29 settembre sarà l’occasione per visitare LET’S TWIST AGAIN e la Galleria, che davvero è un affare di famiglia. Ermanno apre i battenti nel 1959, e subito le sue stanze nel cuore della città diventano luogo di esposizione- la vocazione naturale- e punto di raccolta di idee, progetti, infaticabili dibattiti che hanno fatto di Pistoia un polo culturale illuminato. Proseguono i figli Enrico e Alessandro.

Ora è la volta di Massimiliano, figlio di Enrico. Con il padre felicemente al suo fianco, ha consolidato i rapporti con gli artisti storici e aperto a nuovi arrivi, portando in galleria e in città un vento fresco ed elettrico che ha già prodotto progetti importanti, come le giornate dedicate nel settembre 2017 a Michelangelo Pistoletto.

La galleria si sposta in un grande edificio industriale che un tempo ospitava le officine elettromeccaniche e ferroviarie Storai. In questi spazi, l’imprenditore pioniere Vannino Storai ha formato un’intera generazione di metalmeccanici. Siccome ci piace chiamarli artisti, in un certo senso la Galleria Vannucci ne raccoglie l’eredità e continua la sua ricerca verso nuovi territori dell’arte su binari immaginari ma ben definiti.

In mostra, artisti che dovreste conoscere, legati ai Vannucci da un pensiero comune, che vuole l’arte salvifica e madre di ogni cambiamento.

Il 29 di settembre sarà una festa doppia. Per la città, che acquista un luogo di cultura. Per i Vannucci, che aprono i battenti e invitano nella loro nuova casa chiunque abbia voglia di conoscere, attraverso le opere presenti, lo stato attuale delle cose. Per gli artisti, chiamati ad esporre in uno spazio unico e vivo.

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https://www.youtube.com/watch?v=6oTurM7gESE

Giovanni Termini

Nato nel 1972 ad Assoro in provincia di Enna.
Vive e lavora a Pesaro.

Sandra Tomboloni

In Sandra Tomboloni opera e biografia spesso coincidono e si sovrappongono: si ammala presto di anoressia, malattia con la quale convive. Sarà un materiale come il pongo a caratterizzare il suo percorso artistico, materia attraverso la quale, dopo le prima tele informali – in cui la figura era assente e quasi annientata – la figurazione prende progressivamente corpo. Il pongo è materia e colore, allo stesso momento, e trasmette tutto il senso di fragilità e precarietà caratteristici dell’opera dell’artista.

Luca Caccioni

Nasce nel 1962 a Bologna, dove attualmente vive e lavora.
Frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti della sua città dove si diploma in Pittura nel 1985.
Nello stesso anno entra nel gruppo A.G.O agli esordi, dove si occupa di immagine e comunicazione;attività che proseguirà liberamente nel corso degli anni successivi fino ad assumere il ruolo di Direttore Artistico e Creativo.

Vittorio Corsini

Cecina 1956

Fabrizio Corneli

Fabrizio Corneli (Firenze 1958). Risale al 1979 la prima mostra, “Le alternative del nuovo”, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove espone lavori sulle ombre e la luce, materiali che ne contraddistingueranno il lavoro nel corso del tempo.