MOSTRA COLLETTIVA

SUMMER LOVE, WELCOME HOME _Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, Lori Lako, Erika Pellicci

dal 16 aprile – 29 luglio 2023

Prorogata fino al 29 luglio alla Galleria ME Vannucci di Pistoia la mostra Summer Love – Welcome Home, a cura di Serena Becagli, con opere di Mohsen Baghernejad (Tehran, Iran,1988), Lori Lako (Pogradec, Albania, 1991) e Erika Pellicci (Barga, Lucca, 1992).

Una riflessione sull’abitare e sul fare casa e di sentirsi a casa anche quando si è stranieri. Gli stessi protagonisti della mostra sono artisti che in questo momento vivono e lavorano lontano dal loro Paese di origine.

Un’installazione composta da veli bianchi semi-trasparenti ricrea un ambiente separato all’interno della galleria; è l’opera Rising Sun di Mohsen Baghernejad che ricostruisce l’interno di una stanza, un luogo mentale in connessione con lo spazio circostante ma pronto a immergerci in un’atmosfera surreale, dove da un letto spunta una pianta con foglie in cemento, la coperta è a sua volta una stampa realizzata dall’artista con la scritta Overture che avverte dell’inizio di uno stato di sogno. Dello stesso artista la riproduzione fotografica di una stanza simile realizzata a Torino in occasione della personale Per Piruz a Villa Rey, qui lo spazio era abitato da personaggi con indosso una maschera di cane.

Nell’opera Zoo – un tappeto dallo sfondo bianco e popolato da sagome di animali fantastici – Lori Lako riflette sui nazionalismi e le divisioni scucendo l’aquila bifronte dalla bandiera albanese e, insieme ad essa, alcuni animali presenti nelle bandiere di altre nazioni liberandoli da tutti quei confini che li limitano.

Nella serie fotografica Imperfect Lullaby, l’artista recupera alcune fotografie da una serie di scatti in bianco e nero realizzati nei primi anni Novanta da un reporter in Albania.

Le foto vengono riportate a colori attraverso un’applicazione, operando una sorta di eliminazione della distanza temporale alla quale si accompagnano delle scritte, come fossero sottotitoli che raccontano ai non udenti quello che si sente nella scena. Le immagini diventano per Lori Lako un pretesto per parlare del proprio Paese e della reale possibilità di spostarsi, varcare i confini, fare casa altrove.

Il suono del video Flowing state di Erika Pellicci accompagna il percorso della mostra, quasi a dare un unico respiro. Nel video il corpo danzante dell’artista diventa un disegno: se ne vedono i contorni che evidenziano i movimenti. Le linee marcano anche i contorni di una stanza vuota. Il corpo  si fa piccolo, si muove in modo fluido e si sovrappone a un altro autoritratto dai lineamenti accennati.

Un corpo che temporaneamente occupa una stanza, che appare e scompare a intermittenza, è anche quello delle tre grandi stampe su pvc di My Home, tre autoritratti dell’artista mentre il computer sembra incepparsi e pixelare l’immagine. È un trittico fotografico anche Fragrance dell’artista lucchese: uno scatto realizzato a bordo di una barca sul lago di Costanza, ai confini tra Svizzera, Austria e Germania; un autoscatto alla finestra della casa di Berlino; il ritratto di Herma, la chiocciola arrivata in Germania tra le foglie di insalata giunte tramite corriere dall’orto della casa toscana.

Summer Love è il nome del caicco turco con a bordo 180 migranti che è naufragato nelle acque calabresi di Cutro il 26 febbraio 2023. Mentre artisti e curatrice riflettevano sul tema della casa, sullo stare, sullo spostarsi, sul fare casa, anche lontano dal proprio luogo di origine, è accaduto questo naufragio sulle coste italiane.

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Erika Pellicci

ERIKA PELLICCI (Barga, Lucca, 1992), vive e lavora tra la Toscana e Berlino
Erika Pellicci si è dapprima laureata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, per poi conseguire un master in Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2020. La sua ricerca si concentra sulla relazione tra corpo e spazio, utilizzando l’esperienza performativa come testimonianza della realtà. Il mezzo principale che utilizza è la fotografia. Collegando il tempo e la vulnerabilità del presente, il suo lavoro si spinge nell’esplorazione di schemi relazionali intimi familiari, spesso legati al gioco e l’identità.

Mohsen Baghernejad Moghanjooghi

Mohsen Baghernejad Moghanjooghi (Teheran, 1988) vive e lavora a Torino, si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Torino . Prima di trasferirsi in Italia lavora come assistente architetto per cinque anni nella sua città natale. Nel 2011 arriva in Italia e comincia a lavorare come disegnatore di tessuti per uno studio tessile di Como. Partecipa a varie mostre e residenze artistiche in Italia.