La mostra non odiarmi di Vittorio Corsini presenta le ultime opere realizzate dall’artista toscano, tra le
quali una grande installazione che occupa la sala principale della galleria ME Vannucci di Pistoia.
Accompagna la mostra un testo di Gabi Scardi.
Questa l’introduzione dell’artista alla lettura della mostra:
Non odiarmi se apro la porta
Non odiarmi se invado il tuo spazio
Non odiarmi se abbatto i muri
Non odiarmi se ti chiamo per nome
Non odiarmi se mangio la tua zuppa
Non odiarmi se la mia casa è senza fondamento
Non odiarmi se le lacrime sono sul mio viso
Non odiarmi se il letto è sotto la tua finestra
Non odiarmi se la sedia apre una breccia
Non odiarmi se la polenta non è buona
Non odiarmi se la casa è disfatta
Non odiarmi se faccio ancora carezze
Non odiarmi se la finestra è rotta
Non odiarmi se il cielo è rosso
Non odiarmi se ti faccio inciampare
Non odiarmi se la parete è storta
Non odiarmi se l’aria passa dalle fessure
Non odiarmi se le mie braccia sono aperte
Ma puoi odiami, per quattro secondi, crescerò con te.
Nella sala principale della galleria la grande scultura in metallo Neither inside nor outside. 2023,
riproduce la pianta di un’abitazione. Sul perimetro alcuni mobili attraversano e rompono l’accerchiamento delle pareti. Il disegno, che poi è ciò che lega il progetto, è in qualche modo manomesso, perché vivere, incontrare, muoversi nello spazio significa, per l’artista, cambiare in continuazione il progetto, significa abbracciare la mobilità, lasciare le certezze della stabilità, avventurarsi nell’abbraccio.
Una riflessione, come sempre quella di Corsini, sull’intensità e la potenza delle relazioni umane, sul valore degli scambi e degli incontri fra le persone e ogni casa è il frutto, l’oggettivazione di questi incontri questi cambiamenti.
Il progetto di una casa nasce da un sogno, un’idea di vita che vorremmo condurre, da una definizione degli spazi a cui attribuiamo un valore di proiezione e di costruzione del nostro nome.