PISTOIA 3O SETTEMBRE 2017: MICHELANGELO PISTOLETTO, PRESENTE
Pistoia 30 settembre 2017: Michelangelo Pistoletto, presente. Questo titolo ha un doppio uso, perchè da il nome e il senso alla mostra, e ricorda il filo che lega Pistoletto alla nostra città. Un filo che parte da lontano e non si è mai perduto. Per la nostra Galleria, Michelangelo Pistoletto è presente ora e ieri, anche se per la prima volta ospitiamo le sue opere. Fin dal nostro esordio, abbiamo pensato l’arte come il viatico per il mondo. I nostri artisti, e ci piace chiamarli nostri per il rapporto di affezione che nel tempo è nato, con i loro lavori sono entrati e entrano nelle strade, nelle vie e nei rivoli della società. L’Arte così non parla a se stessa, ma è lingua per tutti, una lanterna per camminare nel buio, un grido per svegliare e risvegliare. Michelangelo Pistoletto è un artista che all’intimità dello studio, ha preferito le voci della comunità. E nello specchio, ha cercato sè e ha trovato l’altro. Arte e/è vita.
Questa mostra lo racconta. Ulisse ha desiderato varcare le Colonne D’Ercole per conoscere l’altra faccia del mondo. Pistoletto ha varcato lo specchio per incontrarne le facce. E da allora cammina e cammina, costruttore di nuove architetture per una società che esalta le differenze e le fa belle, in nome di una universalmente proficua convivenza umana.
Abbiamo scelto di iniziare dal punto di arrivo di questa ricerca: il Terzo Paradiso. “Con l’espressione Terzo Paradiso nominiamo un possibile percorso per l’umanità: un nuovo mondo. Nel simbolo del Terzo Paradiso, la linea si incrocia due volte, configurando tre cerchi consecutivi. I due cerchi esterni rappresentano tutti gli opposti. Il cerchio centrale è il luogo dove tocca a noi congiungerli, affinchè fecondino il grembo di una nuova società”, scrive Pistoletto nel suo Ominitesimo e Demopraxia, Manifesto per una rigenerazione della società (Chiarelettere, 2017). Un’opera collettiva fatta dalle stoffe e dai panni dismessi dei pistoiesi che hanno voluto partecipare. Un’opera di tutti e per tutti, che la Galleria è orgogliosa di ospitare e di custodire.